La posizione, o asana, del gatto, conosciuta anche come marjariasana, è uno degli esercizi più praticati nello yoga. Semplice da eseguire e alla portata di tutti, questo esercizio viene spesso effettuato sia nella fase di riscaldamento di una sessione yoga, sia come esercizio di stretching.
La posizione del gatto è un vero e proprio toccasana per chi passa tante ore al computer: bastano pochi minuti per scaricare e migliorare la rigidità della schiena, rendendo più flessibile la colonna vertebrale, il collo e le spalle. Considerato che oggi molti di noi lavorano in smart working, senza la giusta scrivania e sedia ergonomica, una piccola pausa stretching può essere di grande aiuto per sentirsi meglio, rilassarsi e distaccare.
Scopriamo insieme come eseguire correttamente questa posizione e i benefici che apporta.
I benefici della posizione del gatto
La marjariasana ha effetti benefici sulla schiena: se praticata con costanza, aiuta a correggere la postura e a sciogliere le rigidità, dovute a un lavoro troppo sedentario o alla scarsa attività fisica. Si tratta di un movimento dinamico che va anche a massaggiare e tonificare la parte bassa dell’addome.
È inoltre in grado di aiutare il funzionamento dell’apparato digerente e degli organi riproduttivi: per questo è indicato alle donne che soffrono di dolori mestruali. Consigliato anche alle donne in gravidanza fino ai tre mesi, la posizione del gatto aiuta infine a rilassare la mente e ridurre lo stress.
Come eseguirla
Prima di cominciare, cercate di immedesimarvi nella parte del gatto: leggenda racconta che immaginare di avere l’eleganza e la fluidità di questi felini sia di ispirazione nell’eseguire la sequenza di allungamento e rilassamento. È poi importante effettuare il movimento dolcemente, al ritmo del proprio respiro, così da renderlo un potente antistress.
Punto di partenza è la posizione a quattro zampe, con mani e spalle posizionate alla medesima larghezza. Fate attenzione che le ginocchia siano alla larghezza dei fianchi e la testa in linea con la colonna. Il peso del corpo deve essere distribuito a metà tra le gambe e le braccia.
Una volta raggiunta la posizione corretta, ispirate profondamente dal naso e inarcate la schiena portandola verso il basso. Sollevate il mento e tenete lo sguardo in avanti, senza sforzare il tratto cervicale.
Nella fase di espirazione, raddrizzate la schiena e sollevate la parte centrale, formando una sorta di gobba. Mentre distendete la colonna, spingete l’ombelico verso l’alto contraendo i muscoli addominali; la testa si piega invece verso il mento.
Inspirate di nuovo profondamente, sollevate la testa lentamente guardando verso l’alto. Per accentuare i benefici dell’asana, alzate al massimo la parte alte della schiena. Espirando, tornate alla posizione iniziale; ripetete l’esercizio almeno tre volte consecutive, cercando di rendere il movimento fluido e continuativo.
Un ultimo consiglio: se sentite un eccessivo peso sui polsi, potete eseguire l’esercizio appoggiando gli avambracci a terra.
Errori da evitare
La posizione del gatto è semplice da realizzare, ma è bene fare attenzione ad alcuni movimenti e dettagli che possono vanificarne i benefici.
Qui trovate alcune piccole accortezze per una corretta esecuzione:
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